Wolviesix ha scritto: ↑29/02/2020, 10:18
gloric ha scritto: ↑28/02/2020, 22:57Come se avere un attacco inefficiente non danneggiasse la squadra nel suo complesso. Ma anche, qui mi deve star sfuggendo qualcosa.
Come ad esempio che i Patriots abbiano vinto 11 partite con Matt Cassell al timone o che quest'anno abbiano vinto 12 partite con un attacco mediocre.
O che i Jags con Bortles al timone siano andati al Championship, che i Broncos con la salma di Peyton abbiano vinto un titolo, idem i Ravens con Dilfer, possiamo anche proseguire.
E' sempre bello vedere come alcune certezze siano ampiamente smentite dai fatti.
No, questo ce l'ho ben presente. Mi sfuggono altri elementi
Cerco di spiegarmi meglio. Io non ho mai detto che non sia possibile che una difesa molto forte riesca a portare in alto un attacco inefficiente. La D di quei Broncos era in effetti un reparto formidabile, ed è vero che Peyton, all'epoca, era veramente alla fine. E lui lo sapeva. Era pur sempre Peyton, e riuscì a non pesare in negativo sui risultati di squadra.
Il caso dei Jags già mi convince di meno. Quell'anno si trovarono una difesa formidabile, questo è certo: ma è ugualmente vero che si trovarono in condizioni molto favorevoli, in cui una schedule già facile divenne facilissima con gli infortuni che occorsero a Luck e a Watson. E resta sempre vero che in alcune partite (non in tutte, per carità) l'attacco di Bortles (che io ricordo come una pick molto azzardata già ai tempi del draft) si dimostrò efficiente.
Si danno d'altra parte casi opposti, in cui D elite non riescono a reggere il peso di un attacco che non girà, che non riesce a stare in campo, che non dà modo di respirare all'altra metà del roster etc. etc. La Chicago di quest'anno, per la quale molti in estate pronosticavano una deep run ai PO, ne è un buon esempio, direi.
Ad ogni modo, una D elite senza un attacco efficiente difficilmente ti porta a restare competitivo sul medio, lungo o lunghissimo periodo. Può succedere per una stagione. Difficilmente per due. Di più è quasi impossibile. Su questo possiamo essere d'accordo. O no?
Ora, che McCockiner voglia farmi credere che i Pats hanno dominato per vent'anni (e ripeto vent'anni, non uno o due) grazie a un sistema vincente in cui il QB conta il giusto, e che la straordinarietà di tutto quello che abbiamo visto risiede nelle difese approntate da BB, in un gioco come il football, in cui il QB influenza ogni fase del gioco (anche il rendimento delle D), ecco per me è abbastanza incredibile. Tra l'altro, se veramente fosse stato tutto sistema, mi sarei aspettato una deep run ai PO, e non solo dei PO (che i Pats non giocarono pur meritandoli ampiamente), anche nell'anno di Cassell. Perché quell'anno Cassell non giocò male, tutt'altro. Poi non era Brady, ma di quello non possiamo fargliene una colpa. E la cosa impressionante dei Pats, ripeto, è la continuità nel tempo, sull'arco di due decenni, in una lega costruita esattamente per evitare che stagioni di dominio così lunghe si verifichino. E in quei vent'anni, piaccia o no, l'unica costante a roster, la più importante, è TB.
Per me è come se cercasse di dimostrarmi l'esistenza di Santa Claus attraverso rilevazioni statistiche secondo cui, a fine dicembre, il traffico di renne volanti dal naso rosso si infittisce in maniera inattesa e sospetta