Max1972 ha scritto: ↑05/10/2020, 19:11Durante il lockdown i controlli erano indirizzati solo alla verifica del rispett di quelle prescrizioni.DODO29186 ha scritto: ↑05/10/2020, 18:58 Un piccolo esempio di prevenzione che si potrebbe fare meglio, avrebbe avuto sicuramente un impatto sulla curva e avrebbe potuto tranquillamente essere applicata prima di nuovi provvedimenti restrittivi:
“Meno restrizioni, controlli in picchiata. I dati del Viminale confermano il cambio di passo post lockdown - A settembre solo un quinto dei controlli di marzo.”
https://www.huffingtonpost.it/entry/men ... t-homepage
Qui tutti i dati che dimostrano come settembre sia stato il mese con meno controlli. Guardate soprattutto al dato delle attività comerciali.
https://www.interno.gov.it/it/coronavir ... -controllo
Provo ad applicare il ragionamento precedente e mi chiedo: perché?
1- Quale ratio ha portato a minori controlli nonostante una crescita della curva già visibile ad agosto?
2- Qual’è stata l’efficacia di controllare meno, sempre che ve ne fosse una, in un periodo in cui il rischio andava aumentando?
3- Come mai quando c’erano poche persone in giro e poche attività aperte si controllava molto e adesso che ci sono molte più persone in giro e molte più attività aperte si controlla poco?
Con la riapertura di tutte le varie attività, le varie forze di polizia e le polizie locali, sono impegnate anche in tutte le altre attività.
Controllo circolazione stradale, rilevamento incidenti stradali, controlli esercizi pubblici, cantieri edili, controlli fiscali etc etc.
Non c'è più solo il controllo per il rispetto dei DPCM. Non è che si controlla meno, i controlli ci sono sempre. Ma mentre prima per strada c'erano 100 persone (cifra a caso) che circolavano sulla strada X e si fermavano tutti con posti di blocco perchè erano fattibili, adesso ci sono 1000 persone su quella strada, e non è fattibile un posto di blocco su quella stessa strada.
Vero, le forze sono quelle che sono e il loro totale non cambia, ma la criticità è evidente e il problema rimane comunque irrisolto.
Lasciamo stare il periodo di lockdown e pure il controllo sulle persone - che a mio avviso è abbastanza marginale per contenere la diffusione del virus - e concentriamoci piuttosto sulle attività commerciali: non era meglio fermare meno singoli in giro e concentrarsi di più sui locali visto che il rischio di contagio e la diffusione sono maggiori in quell’ambito?
Se guardo al rapporto tra controlli di persone/attività nel corso dei mesi, vedo che prima il controllo sulle attività era molto più alto, sia in senso assoluto che in comparazione, con un rapporto di circa 3/1 che nel corso dei mesi è diventato di 8/1.
Considerando questi dati, alla luce del differente fattore di rischio e di contagio tra il mancato rispetto delle norme nelle strade e nei locali, non sarebbe stato meglio privilegiare i controlli nelle attività commerciali allocando lì il maggior numero di risorse a disposizione?