Bluto Blutarsky ha scritto: ↑05/10/2020, 9:59 Però ragazzi, dopo otto mesi di ordinanze sul Covid dovremmo ormai aver capito che, al 90%, sono tentativi non di eliminare, ma di ridurre le possibilità di contagio; che presi singolarmente sono probabilmente tutti – tutti – discutibilissimi, ma portano l'enorme sottotitolo "Non possiamo impedirvi del tutto di vivere, cercate almeno di contenervi".
Star qui a fare la punta al cazzo alle 23 invece che alle 24, alla mascherina all'aperto e non solo al chiuso o ai due posti di distanza al cinema invece di uno solo ha senso fino a un certo punto (e ribadisco, non perché non abbia senso la singola obiezione, ma dobbiamo ragionare su un quadro più ampio).
È la migliore delle soluzioni possibili? Probabilmente no, ma è quello che stanno facendo più o meno tutte le nazioni che si trovino in mezzo fra gli estremi "dittatura dove posso chiudere in casa un miliardo e mezzo di persone" e "Paese guidato da cialtroni che organizzano le grigliatone nella foresta per brindare alla faccia del Covid".
Se limiti la libertà delle persone e delle imprese, il minimo che devi fare è spiegare il perché. E non un generico “si riducono le possibilità di contagio”, ma la ratio tecnico-scientifica di ogni singolo provvedimento.
Dopo 9 mesi di Covid non ci si può più appellare al nemico sconosciuto, al fare qualcosa piuttosto che non fare niente, alla mera speranza che i provvedimenti presi siano efficaci e allo spaventare la gente sperando che righi dritta.
Il Governo si assuma le sue responsabilità e spieghi perché ogni provvedimento viene preso. Contando che in questo clima può fare ciò che vuole e tutti i cittadini devono adeguarsi, non mi sembra di chiedere troppo in cambio.
Esempio: chiusura alle 23. Nella mia città ci sono una manciata di locali che fanno da mangiare sino a tarda notte. Non sono discoteche, ma pub, pizzerie, fast food o altro. Non sono dei buchi e difficilmente sono affollati, sicuramente molto meno di un tradizionale ristorante del centro nel weekend. Il loro business si fonda sul dar da mangiare dalle 19 alle 04, i loro clienti si distribuiscono bel tempo, ma arrivano soprattutto dopo le 23. Quale ratio tecnico-scientifica me li rende più pericolosi del ristorante che fa 200 coperti dalle 20 alle 23 magari stipando le persone in un’unica grande sala? Quale autorità ha un Governo di decretare arbitrariamente il loro fallimento non perché meno sicuri, ma solo perché seguono un modello di business differente?
E spiegatemi anche perché ad un matrimonio sembra accettabile che possano esserci 200 persone sedute in una sala per 8 ore e di fila senza mascherina e io invece rischierei sino 3000 euro di multa se mi faccio una passeggiata all'aperto per i cazzi miei senza mettermi la maschera addosso se non in caso di assembramento.