Tu Morirai Lassù...

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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da Bluto Blutarsky » 02/01/2019, 15:11

Il 'Suspiria' di Luca Guadagnino non è soltanto superiore - e nemmeno di poco - all'originale di Dario Argento (per il quale non ho mai capito né condiviso l'entusiasmo). È anche in assoluto uno dei film più sperimentali che si siano visti negli ultimi mesi.


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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da RashardLewis » 11/01/2019, 19:30

PENNY ha scritto: 10/10/2017, 9:57

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Sei donne per l'assassino

"Nel parco dell'atelier Christian, Isabelle, una bellissima modella, viene strangolata da un assassino mascherato. L'ispettore Silvestri, incaricato delle indagini, presto si accorge di quanto sia avvelenato il clima nella casa di moda. Scopre che Isabella era amante di un antiquario, e che a aveva scritto un diario compromettente per tutti gli impiegati dell'atelier. Nicole, amica della morta, ha nascosto il diario, ma l'assassino la uccide. Altri delitti raccapriccianti si susseguono."

Siamo nel 1964 e possiamo dire che con questo film Mario Bava inventa il giallo all'italiana, influenzando le decine di film che arriveranno dopo, seguendo una scia di efferati omicidi, scene truculente per il pubblico dell'epoca e ambientazioni codificate che mirano più a creare un atmosfera malsana per lo spettatore rispetto a un grande lavoro sull'intreccio che spesso latita, come in questo caso. La parte investigativa infatti possiamo dire che lascia abbastanza a desiderare e coinvolge fino a un certo punto, ma a Bava questo interessava relativamente, così come anche le caratterizzazioni dei personaggi, tutti tagliati con l'accetta e molto simili tra loro, quasi fossero interscambiabili senza per questo mutare il risultato finale. Il regista si preoccupa di ben altro, a partire dalla scenografia, curata nei minimi particolari e vera e propria protagonista del film, insieme a una fotografia magnifica che rende indimenticabile questo gioiellino da questo punto di vista. Le scene con l'assassino sono poi il vero shock per gli spettatori dell'epoca, crude, girate con dovizia di particolari e con trovate registiche da inchini (vedi scena del sangue che compare da fuori l'inquadratura nell'acqua della vasca). Un caposaldo insomma, che a un pubblico più scafato può apparire invecchiato male, ma che riveste un importanza capitale per tutto il cinema di genere che verrà dopo.

***

Non so esattamente come, ma io lo ho visto soltanto ieri per la prima volta. Indubbiamente seminale, l'assassino è graficamente il prototipo argentiano, il serial killer che siamo abituati a conoscere dopo decine di gialli all'italiana ma praticamente nuovo nel 1964. Non credo si fosse visto nulla di simile prima. Contestualizzato a quando è uscito è fenomenale. Ha anche un uso delle luci piuttosto interessante e scelte cromatiche meno scontate di quel che si vedeva in quegli anni nel cinema di genere. Mario Bava superbo, questo film lo metto appena mezzo gradino sotto alla Maschera del demonio.
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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da PENNY » 17/01/2019, 12:38

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Un gatto nel cervello
Il regista Fulci è tormentato da terribili incubi e allucinazioni che hanno come sfondo proprio le efferate uccisioni cinematografiche, caratteristiche dei suoi film. Vittima degli stessi orrori da lui concepiti, il regista - in un continuo peggiorare dei disturbi psichiatrici - decide finalmente di contattare lo psichiatra dott. Swharz, ma questi è abbastanza losco che tenta d'utilizzare l'ipnosi per guarire il regista. Inoltre nel mondo reale comincia a susseguirsi una serie d'omicidi dei quali sembra che l'autore sia proprio Fulci

Un Fulci alla fine del suo straordinario viaggio nella Settima Arte, quart'ultimo lungometraggio della sua vita. Un film che trovato abbastanza brutto debbo dire, summa della sua esperienza orrorifica nel cinema. Con la scusa delle visioni del protagonista passiamo il 70% del film ad assistere ad efferatezze splatter sempre diverse, il che ovviamente pregiudica fortemente l'interesse verso le stesse a causa di una ripetitività fine a se stessa. Fulci, qui nelle vesti anche di attore, si diverte a citare Kubrick e Hitchcock, oltre che a prendere in giro la critica cinematografica moralista da quattro soldi che ha sempre preso di mira i suoi lavori.
Tutto questo però va a discapito della storia vera e propria, oltre che della cura nella recitazione di tutto il cast, abbastanza penosa anche per gli standard di un genere abituato alle peggio cose sotto questo punto di vista. La storia, dicevo, viene lasciata in secondo piano dietro a tutti questi orpelli ce dovrebbero essere solo contorno e qui invece si fanno sostanza. 2, forse 3 momenti piacevoli, compreso l'ironico finale, ma tolti quelli non certo un Fulci che consiglierei, se non proprio ai fan più accaniti.
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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da RashardLewis » 17/01/2019, 20:53

Un Gatto Nel Cervello è un pellicola realizzata usando spezzoni di vecchi film, alcuni girati da lui stesso ma anche da film di registi che erano nell'orbita di Fulci. Probabilmente furono girate delle scene di raccordo per dare un qualche senso al tutto ma in ogni caso ne è uscito fuori un obbrobrio. Io lo ho visto un sacco di tempo fa, tra l'altro poco prima avevo pure visto quasi tutti i film citati rendendo l'esperienza un "what the fuck??"
Il Fulci della seconda metà degli anni '80 era in clamoroso declino, ma se si vuole vedere qualcosa di decente di quel periodo allora consiglio "La Casa Nel Tempo", TV movie discretamente originale.
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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da RashardLewis » 28/02/2019, 21:59

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Mandy (Cosmatos, 2018) Immagine Promosso da RashardLewis

"Red Miller e Mandy Bloom sono una coppia che conduce una pacifica e amorevole esistenza. Quando il loro idillio viene selvaggiamente distrutto da una setta guidata dal sadico Jeremiah Sand, Red si ritrova catapultato in un viaggio fantasmagorico saturo di sanguinosa e infuocata vendetta...."

Visto ieri sera su Primevideo. Più o meno quello che mi aspettavo/speravo. Cosmatos JR prosegue il percorso iniziato con "Beyond The Black Rainbow", mantenendo uno stile originale fatto da scelte cromatiche particolari, musiche (elettroniche e no) ossessive, un'esperienza complessiva che penso possa definirsi psichedelica. Sarà per la presenza di Cage e anche perchè l'ho visto in italiano o forse perchè già mi aspettavo qualcosa di simile, ma mi è sembrato più mainstream rispetto a BtBR che aveva una trama e situazioni più oscure. A me è piaciuto molto, questo Mandy è il tipo di film che Rob Zombie vorrebbe saper dirigere senza riuscire a cogliere nel segno. Spero che Cosmatos JR continui così senza piegarsi in futuro alle logiche commerciali.
Bravo Nicolino, viene spalato letame di continuo sui suoi ultimi film, qui è impeccabile ed adatto al ruolo.
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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da PENNY » 07/03/2019, 16:40

Un articolo parecchio interessante sullo stato dell'horror moderno che risulta essere anche un ottimo compendio dei migliori titoli usciti in questi ultimi 10 anni per il genere, quindi se cercate consigli su cosa recuperare obbligatoria la lettura.

Il new horror: l'ultimo rifugio del cinema che osa

Cos'è il new horror nordamericano e come negli ultimi 10 anni ha cambiato il cinema, da Paranormal Activity fino a The Hunting of Hill House.

I film originali di maggior successo dei nostri anni sono horror. I film commerciali più sperimentali sono stati horror. I film che hanno creato nuove soluzioni di linguaggio sono stati horror. I film in cui hanno esordito i cineasti americani più interessanti sono stati horror.

Quando Robert Eggers, regista del fulminante The VVitch, rispondendo alla domanda se fosse un appassionato di cinema horror, visto che esordiva proprio con una storia di paura allucinata, diceva di non aver nessun interesse particolare nel cinema di paura, di conoscerlo come gli altri generi e di aver scelto un film horror per esordire solo perché ad oggi è il genere in cui ti viene garantita la maggiore autonomia e gli incassi sono i migliori, stava sancendo uno stato di fatto. Negli ultimi 10 anni l’horror è stato il genere più vitale del cinema, quello nel quale i nuovi cineasti più svegli e desiderosi di sperimentare si sono cimentati, quello che ha regalato i film più incredibili e le contaminazioni migliori. 
Soprattutto quello che ha incassato più di tutti ricorrendo molto molto di rado al trucco del sequel o del remake.

Proprio come diceva Eggers, se in questi 10 anni un cineasta pieno di idee voleva esordire in totale libertà con un film e una storia originali e voleva avere l’attenzione del pubblico doveva scegliere l’horror. In quel genere è nata una generazione di autori di grandissima abilità narrativa e idee semplici. Insidious, It Follows, Sinister, L’evocazione, La Notte Del Giudizio, The Babadook, Oculus, You’re Next, Split, The Visit e Get Out sono stati gli esempi più fulgidi del new horror nordamericano, tra abitazioni maledette e operazioni d’autore su basi di paura.

Una massa di successi clamorosi che ha portato, finalmente, il genere a sconfinare anche nelle serie tv con The Hill House, di Netflix, diretta da Mike Flanagan (già regista di Oculus, la cui trama non è molto diversa). The Hill House sublima il genere perché ne contiene tutte le caratteristiche e le esplora in un tour de force tecnico pazzesco, è forse l’horror più completo e nuovo dei nostri anni, un’elaborazione della paura in 10 puntate che passa dallo spavento della prima ad uno strano rapporto con le presenze, il gotico, le apparizioni e la parte nera delle nostre paure nell’ultima. Un percorso inedito lontanissimo dai classici in stile Poltergeist e più vicino al cinema d’autore, che 10 anni fa, pur in età dell’oro delle serie tv, non sarebbe stato ideabile.

Il new horror nordamericano è una questione di budget, di costrizioni, di limiti autoimposti e grandissima tecnica registica. Se il j-horror (cioè l’horror giapponese) di inizio anni 2000, di cui The Ring fu il vero iniziatore, lavorava tutto sulle tecnologie e i demoni che escono da esse, il new horror lavora sulle case, sulla paura negli spazi stretti.

Il genere nasce nel 2007, quando non aveva quel nome né sapeva di essere diverso dagli altri, nasce con l’ennesimo film found footage: Paranormal Activity di Oren Peli. Quel film, all’epoca odiatissimo dagli appassionati dell’orrore ma amato dagli altri, aveva un budget di 15.000 dollari e ne incassò 193 milioni, diventando il film dal maggior ritorno sull’investimento di sempre. Una casa, video di sorveglianza, attori non famosi e un’idea di paura in sottrazione, cioè non far vedere niente di niente.

Paranormal Activity creava per la prima volta lo “spettatore esploratore”, quella dinamica di paura mai così ben sfruttata in precedenza che spinge lo spettatore a guardare immagini di bassa qualità lasciando che sia lui a scrutare ogni cm dello schermo, nel silenzio, alla ricerca di qualcosa: un movimento, una presenza, un indizio di una paura che stava evidentemente per arrivare. In questa dimensione anche un mobile che si sposta diventa un evento clamoroso da salto sulla sedia. Paranormal Activity rifondava da capo l’horror casalingo, quello in cui la paura è chiusa tra le mura domestiche. L’uomo che lo produsse e che quindi se ne arricchì era quello che avrebbe cambiato tutto il genere e per molti versi tutto il cinema moderno indipendente: Jason Blum.

Con quegli incassi Blum ha rilanciato la sua società, la Blumhouse, fondata sull’idea di non spendere mai più di 3 milioni per un film originale, mai più di 5 per un sequel. Sono budget ridicoli per produzioni che spesso hanno star nel cast (il minimo per un film piccolo è 10 o 20 milioni) e che Blum rende possibili con doti da vero produttore ed escamotage da studiare all’università. In questo modo ogni film è un successo, anche quello che non vede nessuno e invece i profitti incredibili di quelli di successo permettono alla compagnia di sperimentare e rischiare come nessuno fa più.

Sono della Blumhouse (in mezzo a molti film meno riusciti) una grandissima parte dei film new horror citati (Sinister, Insidious, Oculus, La Notte Del Giudizio, Split, The Visit e il caso dell’anno scorso, cioè Get Out). In mezzo a tutto questo Blum è riuscito anche a produrre Whiplash (il film che ha rivelato Damien Chazelle, regista poi di La La Land) ed è ora in sala con Upgrade (altro film a budget zero ma molte idee). Questa forza propulsiva ha ispirato gli altri elevando l’horror domestico a genere e creato spazio per altri generi e altri cineasti, ha innestato un circolo virtuoso di produzioni che non sfruttano proprietà intellettuali, marchi famosi o star clamorose ma hanno idee fulminanti alla base, concetti affascinanti, e un atteggiamento autoriale rispetto alla violenza.

A partire da un’idea che è economica, da un modo di produrre e usare i soldi diverso (con l’obiettivo di farne di più) Jason Blum ha creato un campo in cui cineasti esordienti possono dare il massimo e altri che parevano morti possono resuscitare. Non sembra un caso che proprio con Blum un talento perduto come M. Night Shyamalan sia tornato ai massimi livelli. Costretto a budget piccoli e chiuso in una casa ha tirato fuori quel capolavoro di The Visit e creato un franchise con il successo di Split.

Sia chiaro però che quando si scrive che il new horror si permette di rischiare si intende la possibilità fare film con un obiettivo smaccatamente commerciali che contengano scene come quella di Can’t Help Falling in Love suonata da Patrick Wilson in The Conjuring 2, un gioiello di paura e autorialismo che unisce due opposti per una crasi che amplifica il senso di incombente paura tramite una dolcezza che mai assoceremmo all’orrore. Oppure la possibilità di fare un film come Il terrore del silenzio, in cui una persona sordomuta è braccata in casa e che quindi praticamente non contiene dialoghi (ce n’era stato un altro simile, The Tribe, bellissimo ma non dell’orrore e soprattutto non commerciale, era un’operazione autoriale da festival).

Quel che accade poi è che da Il terrore del silenzio può poi nascere qualcosa come A Quiet Place: Un posto tranquillo, versione a budget più alto con più star (e più mostri) di quell’idea. Il new horror infatti, come tutte le novità e tutte le fonti di creatività, è alle volte un fuoco che si propaga, in altre una scintilla che ne appicca un altro altrove, proprio come Oculus ha creato il successo pazzesco di The Hill House.

Non a caso lo “spettatore esploratore”, una delle invenzioni più importanti del new horror, ora si trova ovunque, è parte di quasi tutti i film di paura moderni o anche non di paura che però vogliono creare tensione, cioè quasi tutti fanno un grande uso di immagini fisse in cui sappiamo che deve accadere qualcosa, inquadrature-foto che nascondono la paura svelandola con gesti e variazioni minime. Chi ha visto The Hunting of Hill House ad esempio sa che nei primi episodi molte inquadrature nascondono presenze, volti e apparizioni nello sfondo che non sono visibili se non con attenzione.

Arrivare a questo è complicato, occorre lavorare di ambienti per creare in chi guarda la sensazione di un terrore che aleggia e che è certo esserci. Paranormal Activity insegnava a convincere che la paura esista anche quando nulla si manifesta, che ci sia qualcosa che non va in ogni scena, così che come nella vita vera il terrore ci convinca contro ogni evidenza che il male si stia per manifestare, ogni rumorino diventi un’epifania, ogni movimento diventi un presagio. È purissimo cinema: coinvolgere lo spettatore nella decodifica di quel che accade tramite l’uso di immagini e sonoro.

Ma anche parlando solo del gore il new horror, visto che non necessita di incassi giganti, può non fermarsi davanti a niente, non deve essere sanguinario in modo giocoso e baraccone come Nightmare, con il sangue spruzzato, ma mettere in scena l’efferatezza fa con perizia tecnica autoriale, lo sguardo che riesce a far contare ogni taglio come una violenza inaccettabile. Del 2008 è infatti Martyrs, uno degli horror più importanti di sempre, un film franco-canadese in cui dei ladri fanno una strage in una casa benestante (tra le vittime un giovane Xavier Dolan) e trovano nello scantinato di quell’abitazione l’indicibile, prigionieri torturati e martoriati, finendo coinvolti in una trama di violenza insostenibile.

Addirittura anche il remake di La Casa di Fede Alvarez è una vera e propria bomba che lavora sugli spazi stretti come un new horror. Quel film ha rivelato un regista nato con un corto su YouTube e ora arrivato a fare il nuovo film della saga di Millennium. Ed era un film davvero senza limiti. Così mentre Oren Peli, iniziatore del genere è finito a fare il produttore, ha di fatto dismesso i panni di regista horror, una nuova generazione ha trovato una strada da lui aperta da percorrere per animare le proprie storie.

Il successo della passata stagione, Hereditary, è la dimostrazione di dove sia arrivato il genere. Partendo con case infestate, invasioni domestiche e presenze, il new horror è diventato un viaggio clamoroso nel profondo della nostra anima, nel nero più nero che alberga in ognuno e si stabilisce nelle nostre case. Facendo pochissimo ottiene moltissimo, negando sempre di più espedienti pacchiani come il jumpscare (quando un rumore fortissimo che arriva di colpo causa un sussulto) scava nelle atmosfere dilatate. Se non ci fosse da avere paura sarebbero film d’autore al 100%, così diventano commerciali. Passano al festival di Cannes o a Sundance e poi incassano anche.

Anche un film esagerato, sbruffone e fasullo come Mandy (con Nicolas Cage praticamente nella parte di Nicolas Cage) è figlio della possibilità di fare praticamente qualsiasi cosa.

Chi produce qualsiasi altro tipo di cinema teme la libertà in anni in cui è complicato incassare e preferisce sempre giocare sul sicuro. Chi scrive e gira horror nei nostri anni può letteralmente fare qualsiasi cosa, perché dietro il modello di business è solidissimo e, in quei casi necessariamente sparuti in cui si scova un nuovo talento, il successo economico può essere tale da rimborsare di tutti i tentativi meno riusciti e lentamente cambiare il linguaggio del cinema.

 https://www.esquire.com/it/cultura/film ... a-che-osa/

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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da PENNY » 12/03/2019, 10:01

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The Visit
Shyamalan è uno dei registi con la forbice più ampia tra le opere migliori e quelle peggiori, la sua carriera deve ringraziare la solita Blumhouse che dandogli budget e mezzi limitati per fare dei film horror gli ha dato modo di riscoprire il suo talento, perchè quello sicuramente non gli è mai difettato e ha avuto modo di dimostrarlo con i suoi ultimi titoli: "The Visit", "Split"...
In questa occasione per ovviare alle ristrettezze il regista opta per il più classico dei found footage movie, con i due protagonisti alle prese con un documentario amatoriale e quindi una presa diretta degli avvenimenti dal loro punto di vista. Il buon Shyamalan conosce il suo mestiere e sfrutta questa tecnica alla perfezione, filtrandola attraverso il suo occhio da regista e regalandoci dunque alcune scene veramente di altissimo livello per come ti facciano sprofondare nell'inquietudine praticamente senza apparente motivo reale ma solo grazie alle immagini.
Il plot twist è un altro dei suoi marchi di fabbrica, il ragazzo ci ha costruito una intera carriera, qui arriva a 3\4 di film, ma è solo la miccia per il gran finale e pare comunque un po' tirato per i capelli a mio avviso.
Detto tutto questo, "The visit" è un gran film? C'è chi dice di si, a mio avviso invece non si staglia al di sopra delle eccellenze degli ultimi anni, ma rimane abbastanza in media. è un buon film, orchestrato alla perfezione da un uomo che conosce le regole del genere, ma alla fine della fiera il pathos e la tensione si esauriscono abbastanza in fretta, il background dei protagonisti è abbastanza abbozzato e non incide troppo sui loro comportamenti, mentre pure l'escalation emotiva rimane abbastanza piatta fino alla fine senza particolari sussulti. 
In sintesi un buon film di genere, ma Shyamalan ha dimostrato in passato di avere in faretra delle frecce di ben altro livello.
***

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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da PENNY » 08/04/2019, 12:23

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The Conjuring

Recuperato solo ora uno degli horror più acclamati degli ultimi anni, diretto da James Wan, per chi non lo sapesse o l'avesse dimenticato l'uomo che ha esordito in punta di piedi nel genere con il suo primo film nel 2004: "Saw - L'enigmista".
"The Conjuring" non ha la stessa portata rivoluzionario del primo capitolo di una delle saghe più famose degli anni 2000, anche perché fa di tutto per non esserlo, rivoluzionario. Il film è un inno alla tradizione e alla classicità del genere, la cara vecchia scuola insomma, ma girata ad un livello sopraffino. Da tanto non mi trovavo al buio pensando "ma chi cazzo me lo fa fare a torturarmi così", perchè il film per tutta la durata ha un bel tiro malsano e pregno di disagio per lo spettatore, trascinato in una storia che ruba un po' da tutti i sottogeneri, così abbiamo la casa infestata combattuta con la scienza ( Poltergeist), un po' di possessioni demoniache (l'Esorcista) e il classico topoi della casa maledetta e la famiglia perseguitata visto innumerevoli volte.  
Wan è mastro nell'alternare jump scare a momenti di calma piatta dove il male c'è ma non si vede, è accennato, lo vediamo che monta, sappiamo che arriverà, ma cacchio non sai mai come e quando. Il tutto grazie anche a scelte registiche ricercate ma sempre funzionali alla scena, e allora via a carrelli, zoom e quant'altro che ti portano dentro la paura dei protagonisti. 
Ad aggiungere pepe a tutta la situazione il fatto che questo film sarebbe tratto da una "storia vera",   precisamente dalle vicende lavorative della coppia Ed e Lorraine Warren (https://it.wikipedia.org/wiki/Ed_e_Lorraine_Warren), nel film interpretati in maniera credibile dai bravi Patrick Wilson e Vera Farmiga.
Un pregio della pellicola è sicuramente il ritmo, parte forte, mantiene un buon livello di coinvolgimento emotivo per lo spettatore per tutta la durata (quasi 2 ore, tanto per un horror) e riesce comunque a cambiare marcia per l'escalation finale e la resa dei conti.
Unica pecca, che lo fa rimanere un pelo sotto da altri capolavori degli ultimi anni è il finale, a mio avviso risolto in maniera un po' frettolosa e non degna di tutto ciò che abbiamo visto prima.
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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da Bluto Blutarsky » 20/04/2019, 11:02

SafeBet ha scritto: 20/09/2018, 9:00
PENNY ha scritto: A quiet place
Un genere come l'horror ancora di più degli altri presuppone una totale sospensione dell'incredulità, ma i grandi film sanno fartela pesare poco, mentre qui non si può fare a meno di chiedersi cosa avessero in testa gli sceneggiatori quando hanno creato questi terribili mostri, che ad uno sguardo poco più che superficiale sarebbero facilmente neutralizzabili anche dal più distratto dei 12enni.
Non voglio spoilerare niente, ma diciamo che mi ha abbastanza deluso e annoiato lo sviluppo di tutta la situazione appena il film entra nel vivo.
Originale e girato con mestiere, ma facilmente dimenticabile per quanto mi riguarda. 
 

Concordo grossomodo con la tua recensione. È un film che mi ha anche intrattenuto, e fino alla fine. Indubbiamente la seconda parte fa fatica a restare insieme: una famiglia che ha resistito più di un anno in quel modo non può commettere tante leggerezze tutte insieme. Immagino però che senza leggerezze sarebbe stato un film su un padre, una madre e due bambini che stanno zitti tutto il tempo.

Io sono meno severo di voi, a me è piaciuto senza grosse riserve.
Le inverosimiglianze che sottolineavate voi hanno senso, non dico di no, ma - almeno, ai miei occhi - passano decisamente in secondo piano rispetto ai pregi del film. L'utilizzo del sonoro è molto originale (c'era da aspettarselo, in un film con questa trama), l'atmosfera di oppressione non dà tregua e c'è un'idea visiva forte praticamente in ogni scena.
E poi se c'è una cosa bella degli horror secondo me è che ti liberano dalle catene della trama per concederti un'esperienza di cinema puro. Forma liberata dai contenuti, detto in senso positivo. Sono solo due i generi che te lo concedono: l'horror e il porno.

(Ammetto anche di essere molto meno horror-addicted di voi, quindi magari sono tanti gli horror con questi pregi che mi sono perso, e questo è soltanto uno dei tanti)
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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da Bonaz » 26/04/2019, 18:22

Appena visto anche io. Sto dalla parte di Bluto, secondo me film riuscito.
Anche quelle che chiamate leggerezze avvengono però in un momento particolare della loro vita il parto soprattutto
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio" :truzzo:
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili :notworthy:
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz

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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da PENNY » 02/05/2019, 16:21

Suspiria (2018)

Finalmente l’ho visto. Il giudizio è sicuramente positivo, per quanto ci sia una punta di selusione. Partiamo con le note più liete:  è un film pazzesco per la cura dei dettagli  operata da Guadagnino e per il montaggio clamoroso di Walter Fasano. Non c’è una singola scena che ti dia l’idea di esser stata trascurata, visivamente siam dalle parti dell’orgasmo puro. L’atmosfera è densa e pregnante di angoscia fin dal primo minuto e qui risiede il merito maggiore di Guadagnino, tra l’altro è un film bello lungo ma che fila via come un treno senza pesarti un solo secondo. Insomma formalmente siamo dalle parti dell’eccellenza, non trovo veramente mezza critica da muovere, si prende giustamente una strada totalmente diversa dal Suspiria originale, dando una rilettura nuova e personale alla stessa storia, quello che dovrebbero fare tutti i remake. Ah la danza, mero pretesto narrativo per Argento qui diventa protagonista assoluta delle scene più spettacolari.

I problemi cominciano a palesarsi quando andiamo a vedere la sostanza a mio avviso, dove la carne al fuoco è decisamente troppa, con una tendenza onnivora del regista a voler dire troppe cose, lanciare troppi messaggi, buttar lì tropi possibili spunti di discussione, dall’oppressione nazista, al femminismo passando per il terrorismo e la lotta di classe. Tutta le volte che nel film fa capolino la storia del terrorismo e della banda  Baader Meinhof per esempio il film perde un colpo, idem quando si parla di nazismo. Il film è contestualizzato nel 1977,  ma l’intromissione della Storia porta ben poco alla trama, risulta quasi una appendice che vive di vita propria utile a far capolino di tanto in tanto della storyline principale per poi tornare nell’anonimato. Mi sembra si siano cercati troppi metaforoni e piani di lettura diversi anziché concentrare il focus su 2-3 macroargomenti.

Guadagnino inoltre forse perché alla sua prima esperienza con il genere horror doveva essere terrorizzato dall’eventualità di esser troppo criptico, perché altrimenti non si spiega la ridondanza di spiegazioni che ci infligge fin dai primi minuti per tutta la durata, con tanto di schemini disegnati sul taccuino e monologhi ad uso e consumo dello spettatore più disattento quasi a testimoniare l’insicurezza di una persona che temeva di non riuscire a riannodare tutti i fili che aveva disposto. Anche il finale è nettamente tirato per le lunghe con 3-4 scene totalmente gratuite a mio avviso.

L’ho trovato un film pretenzioso nel miglior senso possibile, pagherei per vedere pellicole così ogni giorno, ma ciò non toglie che la trovi un opera parzialmente irrisolta, che non riesce a mantenere tutte le premesse. In ogni caso non vedo l’ora di rivedermelo, perché è il classico film che ti dà la sensazione di regalarti qualcosa di nuovo e diverso ad ogni visione.I confronti con il capolavoro di Argento rimangono discorsi da bar, non saprei trovare 2 film più diversi probabilmente

****

@RashardLewis l'hai visto??

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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da RashardLewis » 04/05/2019, 20:34

PENNY ha scritto: 02/05/2019, 16:21 Suspiria (2018)


@RashardLewis l'hai visto??

No. Come forse ricorderai, Suspiria di Argento è uno dei miei film preferiti in assoluto ed è una di quelle pellicole che giudico intoccabili. Ebbi le stesse difficoltà quando uscì il Solaris di Clooney che mi era stato dipinto come una versione non completamente remake del capolavoro di Tarkovskij. Indipendentemente dal fatto che mi venga detto che il film di Guadagnino sia diversissimo, non potrò fare a meno di confrontarlo con quella che è secondo me una pietra miliare del cinema rimanendone deluso ed infastidito. Ma il mio è un problema psicologico , so già che non sarei obiettivo. Per ora non sono ispirato :nonsa:

In merito a The Conjuring, diversamente dalla maggioranza a me è sembrato tutto visto e rivisto. Non è brutto ma segue il percorso standard della trama base della possessione, chi è un minimo avvezzo al genere non può non trovarlo prevedibilissimo e di conseguenza poco efficace sul lato brividi, i quali sono telefonati a dir poco. Per carità, la sufficienza la prende ma a me non ha entusiasmato. Evidentemente questo sottogenere per quanto fatto bene a me non scuote più
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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da PENNY » 06/05/2019, 11:23

RashardLewis ha scritto: 04/05/2019, 20:34
PENNY ha scritto: 02/05/2019, 16:21Suspiria (2018)


@RashardLewis l'hai visto??

No. Come forse ricorderai, Suspiria di Argento è uno dei miei film preferiti in assoluto ed è una di quelle pellicole che giudico intoccabili. Ebbi le stesse difficoltà quando uscì il Solaris di Clooney che mi era stato dipinto come una versione non completamente remake del capolavoro di Tarkovskij. Indipendentemente dal fatto che mi venga detto che il film di Guadagnino sia diversissimo, non potrò fare a meno di confrontarlo con quella che è secondo me una pietra miliare del cinema rimanendone deluso ed infastidito. Ma il mio è un problema psicologico , so già che non sarei obiettivo. Per ora non sono ispirato :nonsa:

In merito a The Conjuring, diversamente dalla maggioranza a me è sembrato tutto visto e rivisto. Non è brutto ma segue il percorso standard della trama base della possessione, chi è un minimo avvezzo al genere non può non trovarlo prevedibilissimo e di conseguenza poco efficace sul lato brividi, i quali sono telefonati a dir poco. Per carità, la sufficienza la prende ma a me non ha entusiasmato. Evidentemente questo sottogenere per quanto fatto bene a me non scuote più 
Si ricordavo il tuo amore incondizionato per "Suspiria" e non insisterò perchè capisco l'integralismo in questi casi  :forza: , ma appena hai un barlume di ispirazione te lo consiglio comunque, proprio perchè prende talmente le distanze dall'originale da rendere difficile qualsiasi paragone.
Tra l'altro il montatore Walter Fasano ho scoperto che ha lavorato anche con Argento per "Ti piace Hitchcock?" e "La terza Madre".

Su "The Conjuring" invece non concordo, per me rimane ben sopramedia pur non essendo niente di trascendentale, ad averne di horror di questa qualità. Tra l'altro inspiegabile come il film predente di Wan invece sia un obbrobrio che ho faticato a finire di vedere (parlo di "Insidious")

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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da RashardLewis » 06/05/2019, 20:40

PENNY ha scritto: 06/05/2019, 11:23

Su "The Conjuring" invece non concordo, per me rimane ben sopramedia pur non essendo niente di trascendentale, ad averne di horror di questa qualità. Tra l'altro inspiegabile come il film predente di Wan invece sia un obbrobrio che ho faticato a finire di vedere (parlo di "Insidious")


Pensa che a me Insidious è piaciuto un sacco, meno scontato e più mefafisico :forza: Per carità, The Conjuring non è brutto ma è un film tutto stile, dove Wan ha cercato di fare il film di qualità con una cinematografia sopra il solito standard horror. Ha una bella confezione senza dubbio ma pochissime idee, per quel che mi riguarda.
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Re: Tu Morirai Lassù...

Messaggio da PENNY » 07/05/2019, 8:51

RashardLewis ha scritto: 06/05/2019, 20:40
PENNY ha scritto: 06/05/2019, 11:23
Su "The Conjuring" invece non concordo, per me rimane ben sopramedia pur non essendo niente di trascendentale, ad averne di horror di questa qualità. Tra l'altro inspiegabile come il film predente di Wan invece sia un obbrobrio che ho faticato a finire di vedere (parlo di "Insidious")


Pensa che a me Insidious è piaciuto un sacco, meno scontato e più mefafisico :forza: Per carità, The Conjuring non è brutto ma è un film tutto stile, dove Wan ha cercato di fare il film di qualità con una cinematografia sopra il solito standard horror. Ha una bella confezione senza dubbio ma pochissime idee, per quel che mi riguarda. 

"The Conjuring" sicuramente non inventa o innova niente, ma è un compito svolto alla perfezione imho, che il suo lavoro lo fa egregiamente portando a casa un ottimo risultato. "Insidious" vuole essere più innovativo, ma imho è girato con una sciatteria e una trascuratezza che ne affossano qualsiasi valutazione positiva, oltre ad altre cose irritanti a mio avviso(linea comica di 2 personaggi fastiodiosissima, effetti speciali che definire amatoriali è un complimento, recitazione sotto il par...) 
Alla fine siamo anche d'accordo, solo che tu trovi più fastidioso il primo e io il secondo  :biggrin:

Rimanendo in tema horror moderni a Cannes presenteranno "The Lighthouse", secondo film di Robert Eggers (The Witch), con Daniel Defoe e Robert Pattinson come protagonisti, ho già un hype a palla  :yahoo:
Questa la prima immagine rilasciata:

Immagine

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